Carissime sorelle Annunziatine,

Natale è in arrivo. Gesù nasce per noi, per tutte voi, per riversare nel cuore di ognuna pace più profonda, perché ha bisogno di voi per far crescere il suo Regno. Una pace che vi nasce dentro e che niente e nessuno vi potrà mai rubare. Cristo viene per testimoniare che si può sempre sperare nel bene, anche nella grave crisi di oggi… Un antico inno cristiano cantava così il Natale: “Questo giorno è simile a te, o Gesù; è amico degli uomini.

Esso ritorna ogni anno, invecchia con i vecchi e si rinnova come il Bambino che è nato. Ogni anno ci visita e passa, quindi ritorna pieno di doni. Gli uomini non ne potrebbero fare a meno. Il mondo intero, Signore Gesù, ha sete del giorno della tua nascita perché siamo immersi in miserie e guerre e tu porti la pace tra cielo e terra…”.

Auguriamoci di saper attendere con umiltà mariana e alberioniana (“ripartire sempre dal presepe”) il Signore Gesù, impiantando nel nostro cuore la sua sapienza, secondo lo spirito di san Paolo. Tutti abbiamo bisogno di un incontro di alleanza-comunione più profondo con Cristo che si abbassa, che viene a noi per salvarci con amore gratuito e fedele, “mettendo la sua tenda tra noi” (Gv 1,14). Da questa meravigliosa realtà scaturisce la vera letizia del Natale: “È apparsa, infatti, la grazia di Dio che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani; e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà…

Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo leale e libero che Gli appartenga, pieno di zelo nel compiere buone opere…” (Tito 2,11-14). E’ quanto sperimentarono i pastori e i Magi, i primi che accorsero per vedere il Signore e che furono riempiti di profonda gioia. Sia i pastori che i Magi dovettero, comunque, alzare gli occhi verso l’alto, verso il cielo, per poter vedere gli angeli o la stella che annunciava la venuta del Salvatore. Se fossero stati a preoccuparsi solo di se stessi e delle loro cose (come troppo spesso capita a noi); e non avessero alzato gli occhi verso il cielo, sarebbero rimasti dov’erano… Cosa vuol dire per noi? I pastori e i Magi ci suggeriscono che per incontrare e ravvivare l’esperienza di comunione liberante con Gesù (in quest’anno della fede) è necessario alzare lo sguardo da se stessi, non rimanere incollati alle proprie presunzioni- abitudini, uscire dalle eccessive e continue lamentele… Cioè dimostrarsi più riflessivi, in ascolto profondo di Cristo Parola ed Eucarestia, attenti ai segni dei tempi e alle esigenze degli uomini di oggi che soffrono la fame di verità, di libertà, di senso vero della vita… Per esempio: non limitiamoci, in questi giorni di festività, a fare regali esteriori, ma a farci noi stessi dono; che la nostra vita sia un dono senza riserve: non tanto spendendoci in opere esteriori, ma soprattutto, diffondendo attorno a noi affabilità e fiducia. E’ Natale ogni volta che permettiamo a Cristo di amare gli altri attraverso noi: avendo ricevuto la sua luce (la vita bella e sana del Vangelo), dobbiamo saperla manifestare a tutti (Mt 5, 13-16)…


Buon Natale 2012! Buon 2013 “anno della fede” fecondo di opere di bene!


don Emilio

pdf originale - Non temete popoli del mondo pps - Vieni Signore pps

 

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