Ricercare la Luce per comunicarla.
Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio, riguardo il Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne,costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la resurrezione dai morti; Gesù Cristo nostro Signore. (Rm 1,1-6)
Carissimi, in queststo clima del Natale inserito nell’anno Giubilare di S.Paolo , ricongiungo la mia persona a quanto S.Paolo dice al suo discepolo prediletto Timoteo ( 2 Tim4,6-8).
“Quanto a me dunque, il mio corpo sta per essere consumato e vedo che é giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, mi consegnerà in quel giorno”.
Carissimi, la Parola ci richiama. E’ importante che ci rendiamo conto di quanto Gesù Cristo possa incidere nella vita di ogni uomo e quindi anche nella nostra stessa vita.
Coltiviamo nei nostri cuori questo unico anelito : vivere in Cristo, vivere di Cristo, vivere per Cristo; rivolgerci a Lui nella preghiera , per identificarci sempre di più con Lui; portarlo alle persone che incontriamo sui sentieri della vita. Sull’esempio di Paolo, dobbiamo considerare spazzatura quel che ci allontana da Dio e rigettarlo lontano da noi, con la grazia del Signore.
Per giungere a questa identificazione con Gesù, aspirazione e meta del cristiano, dobbiamo innanzitutto credere fermamente in Lui, aderire ai piani da Lui predisposti per ciascuno di noi. S.Paolo ci aiuta a comprendere che la fede deve informare non solo l’intelligenza, ma anche il cuore e la volontà : il nostro essere tutto intero. Precedere ogni azione o merito umani; deriva da una scelta pura e gratuita dell’Amore divino. poiché dalle opere della legge non verrà mai giustificato nessuno. Essere gustificati sgnifica sapersi accolti dalla giustizia misericordiosa di Dio, entrare in comunione con Lui, e per questo, partecipare della sua santità in modo reale e vero: ci rende veri figli suoi, in Gesù Cristo, per la grazia dello Spirito Santo. Con queste parole l’apostolo Paolo esprime il contenuto fondamentale della sua conversione, la nuova direzione della sua vita risultante dal suo incontro col Cristo. Paolo, prima della conversione, non era stato un uomo lontano da Dio e della sua Legge. Nella luce dell’incontro con Cristo capì, però, che con questo aveva cercato di costruire se stesso, la sua propria giustizia, e che con tutta questa giustizia era vissuto per se stesso. Capì che un nuovo orientamento della sua vita era assolutamente necessario. Difatti dice ai Galati: “Perciò saremo santi nella misura in cui viviamo la vita di Cristo; o meglio secondo la misura in cui Gesù Cristo vive in noi”. Ed é quello che S.Paolo dice di sé :” Vivo io, ma non più io, bensì Cristo vive in me.
Carissimi,ora mi rivolgo più direttamente a voi, come San Paolo si rivolse ai fratelli della Chiesa di Filippi. Fil. 4,6-9 : “Fratelli non siate per nulla inquieti, ma in ogni circostanza, nell’azione di grazia, pregate e supplicate per far conoscere a Dio le vostre domande. E la pace di Dio,che sorpassa tutto ciò che possiamo immaginare, terrà il vostro cuore e la vostra intelligenza in Cristo Gesù. In fine fratelli miei, tutto ciò che é vero e nobile, tutto ciò che é giusto e puro, tutto ciò che é degno di essere amato ed onorato, tutto ciò che si chiama virtù e che merita elogi, tutto questo prendetelo in vostro conto. Ciò che voi avete imparato e ricevuto, ciò che voi avete visto ed inteso da me, mettetelo in pratica. Ed il Dio della pace sarà con voi”.
Cari amici , la Parola di Dio nel cuore della mia vita. Per quel che é - dell’annuncio della Parola - attraverso il mio servizio ai poveri che continuo da più anni; voglio sottolineare che - la stessa Parola mi spinge a servire non solamente per combattere la fame materiale, la miseria; questa Parola mi spinge anche a lavorare per un mondo dove tutti siano rispettati ed a denunciare le ingiustizie -.
Ci tengo a sottolineare la necessità d’una - doppia lettura -: Leggere la vita dei poveri alla luce delle Scritture e leggere le Scritture dal punto di vista dei poveri; essi sono sacramento del Cristo in mezzo a noi, questi poveri che ci evangelizzano!...
“ Ero prigioniero e mi avete visitato”.
I poveri vanno sovente in prigione. Sono delle persone che si trovano in difficoltà: sociale, economica, che vengono dalla strada o che conoscono delle grandi difficoltà personali, alcolizzati, ammalati T.B.C. ed AIDS....
Le Prigioni Centrali di Bafoussam(P.C.B.), un mondo chiuso e sconosciuto... mi é diventato famigliare...Da quattro anni, lo frequento regolarmente, in particolar modo ora, in questi ultimi mesi. La prigione é, per eccellenza, un mondo di emarginati e d’isolamento. La condizione dei detenuti non é né naturale, né umana. La vita in queste carceri é particolarmente dura e difficile: alla privazione della libertà, si aggiungono la carenza di cibo, di abiti, di spazio. E’ facile ammalarsi, anche gravamente e si rischia di morire.
l’amicizia e l’ascolto caraterizzano la mia presenza nella P.C.B.
La mia amicizia per i detenuti delle P.C.B., si manifesta con le seguenti iniziative :
Le visite. La visita é il primo gesto d’amicizia importante.
Gli interventi strutturali. Acqua potabile. Abbiamo anche appena finito di pavimentare i cortili, con cemento; e le canalizzazioni scarico acque usate e latrine.
Il sostegno alimentare: la mancanza di alimentazione e di alimentazione sana, costituisce un soprapiù d’ingiustizia... Nelle prigioni si mangia una volta al giorno, una bolla di polenta (mais) e.. mal preparata. Gli amici di Rimini con la CARIM che da tre anni assicura due pasti completi la settimana; integrazione con aggiunta di carne e pesce al rancio; (per 1.820 persone..). Ora dopo analisi profonda sulla mal dipartizione di questa carne e pesce scaricati nelle cucine interne, abbiamo deciso di cambiare completamente metodologia. Abbiamo preferito fare un censimento tra i ceti deboli scegliendo il gruppo minori 87; gli anziani una cinquantina; gli ammalati come TBC ed AIDS; i condannati a vita, e servire direttamente un pasto completo. Pasto preparato ogni mattina fuori dalle prigioni, e versato nel piatto di ciascuno di questi . Una catena di 300 persone , ora siamo certi che chi ha veramente bisogno: mangia .
L’aiuto sanitario:per il quale mi limitavo ad assistere i casi gravi ricoverati all’ospedale Provinciale.
Avevo in programma : La liberazine dei prigionieri con creazione delle “Case famiglia” e l’assistenza giuridica. Programmi che ho dovuto sospendere poiché mi si é aperta un’altra finestra : La collaborazione con l’Unione Europea rappresentata a Yaoundé. La quale mi ha adottata come collaboratrice per un aiuto a difesa dei fondi che questa favorisce alle P.C. dell’Ovest, del Littorale e del Sud – oveste Cameroun , un totale di quattro strutture assistite . Mi occupano a riunioni e seminari per migliorare giustamente l’alimentazione e lo stato di salute dei detenuti. La U.E.inteviene anche abbondantemente, ma nel Cameroun la corruzione resta un fattore reale, lasciando dietro di sé tutte le sue nefaste conseguenze.....
Con serenità, entusiasmo e tanta speranza, cerco di rispondere alla volontà di Dio che dirige la mia storia e la storia dei miei cari fratelli Camerounesi.
Carissimi, con l’augurio di entrare nella comunione con Dio, accogliamo il Gesù di Betlemme, nel quotidiano della nostra vita,
Auguro a tutti Buone Feste Natalizie nella pace del Signore che sempre ci ama; sempre ed immensamente!
Maria |