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“Il Signore quando destina un’anima allo stato particolare di consacrazione a Lui e di apostolato, prepara quest’anima dal momento della creazione”. “Voi dovete inoltre esercitare la povertà lavorando. Il lavoro è esercizio di povertà. La povertà non vuole solo il distacco, ma vuole la produzione”. “Mirare al massimo. Fate rendere la vostra vita al massimo" |
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Maria scrive al Delegato dell'Istituto Maria Santissima Annunziata Primi mesi e prima lettera di Maria scritta dalla missione al Delegato dell'Istituto, che era Don Gabriele Amorth a quei tempi. DALL'AFRICA Sono lieto di pubblicare questa lettera di Maria Negretto, che è la prima del nostro Istituto partita come missionaria laica. Dopo aver completato il corso per Infermiera Professionale e Caposala, ha passato quasi un anno a Lione per prepararsi alla nuova missione. Il suo indirizzo è: Maria Negretto, Pouponniére B.P. 11, DSCHANG (Cameroun - Africa). Conto Corrente Postale: 34.042.947 - intestato a Maria Negretto, Pouponniére S.C.B., Cameroun (Africa). |
Re.mo Don Amorth son già quasi due mesi che sono in Africa. Son contenta del passo fatto e vorrei che altre mi seguissero. In questo momento l'Africa, e in modo particolare il Cameroun, ha bisogno di essere sostenuto dal lato della fede. Oggi occorrono molti sacerdoti e laici ben preparati per sostenere quel cristianesimo che in pochi anni qui ha avuto un'evoluzione grandissima. I Sacerdoti sono pochi; laici ce n'è, ma' penso che se con loro ci fossero e Annunziatine e Gabrielini con una formazione un po' più alta, il Cameroun prenderebbe un altro volto. Risponda su ciò che penso e mi dica se sbaglio a consigliarle di parlarne alle Annunziatine. Per me sentire il problema è fare realmente qualcosa per il terzo mondo, è sottolineare il Concilio che ha richiamato tutti noi a vivere e a manifestare al mondo più intimamente lo spirito di Cristo. E' rispondere ad una vocazione; e il partire è un gesto che si pone in una logica di fede e di vita. Se il Vangelo deve essere annunciato a tutti gli uomini, esso si rivolge dapprima agli umili, ai poveri di spirito e di cuore, verso cui il Signore ha sempre manifestato una particolare sollecitudine. Non so se sbaglio, ma vorrei che molte Annunziatine, le chiamate a questo (perché se non c'è una vera vocazione non ci si resta qua!) venissero... La messe è grandissima e ripeto l'Africa è un continente che accoglie con tanta benevolenza coloro che vogliono consacrarsi al benessere dei suoi abitanti. A Dschang, siamo sette ragazze con un lavoro immenso; troppo. Ci chiamano dappertutto: alla missíone un prete solo ha bisogno; il catechismo nelle scuole è da fare, e son molte; c'è un'infinità di bambini e chiamano noi. Ci son molti cattolici, che si sentono cattolici e sono maestri e professori, ma non son preparati; lo sentono e lo dicono. Il Vescovo vorrebbe che l'aiutassimo andando nei dintorni almeno una volta alla settimana, nell'abrusse dove c'è gente che ancora vive nuda e non conosce la moneta, per portare una nota d'igiene, di soccorso, di civiltà, una parola su Cristo. Noi qua abbiamo una pouponniére con 150 bambini dai 0 ai 3 anni, orfani di mamma (come saprà, qua un bimbo non può sopravvivere senza latte materno), bimbi che dobbiamo assistere, nutrire, vestire, lavare senza luce e con poca acqua rossa da filtrare o bollire per qualsiasi servizio. Abbiamo un dispensario tutti i giorni gremito... Quanta gente ammalata! Le cause si sanno: non c'è per niente igiene, c'è malnutrizione, umidità elevatissima. Ora io ed un'altra infermiera svizzera abbiamo iniziato il P.M.I. cioè in sintesi: 1) seguire le mamme gravide; 2) vaccinazione; 3) seguire l'ultimo nato che hanno, il quale è allo svezzamento; ed è lì che si ammala per mancanza di una adeguata nutrizione; 4) fare corsi alle mamme stesse sul come utilizzare i prodotti del posto per nutrire i piccoli. Ne muoiono tanti e vedesse in che condizioni! E la donna stessa a che livello è ancora tenuta! Sono quasi tutte instupidite; tante non osano o non sanno parlare. Hanno figli in continuazione e lavorano. Siccome la donna è portatrice di vita, tutto deve fare: casa, costruzione, mantenimento, piantagione, figli. Regna la poligamia. Cerchiamo di dare anche corsi di taglio, cucito, economia domestica ecc, c’è tanto lavoro! Mi sorprende la mia resistenza fisica, coi cibi che ci sono, - e la grande serenità che ho. E il coraggio: in campo medico debbo fare e faccio cose che non avrei mai sognato di fare. Sento e tocco con mano l'assistenza del Signore. Più di una volta, su queste strade pessime, sono scivolata nel fosso e son rimasta in panne in mezzo all'abrusse sola; anche qualche notte ho passato chiusa dentra la macchina, attendendo la luce del sole per arrangiarmi ad aggiustare la macchina. Finora sono sempre riuscita, sono diventata già meccanico specializzato; paura... non c'è tempo per pensarci; raffreddori o malanni, dopo ore con acqua ai piedi e alla testa, mai. E' una zona umidissima e siamo ancora nella stagione delle piogge... L'équipe in cui vivo, sette ragazze, va benissimo, mi circondano ragazze in gamba e molto disponibili. La disponibilità e la pazienza sono le virtù principali per amare questa gente e fare qualcosa per loro. Vedo già che ciò che io posso fare qua, è niente in confronto a ciò che ricevo da questa gente... Vedesse la serenità che regna; è gente libera nel vero senso della parola; molte pagine del Vangelo, incomprensibili per noi occidentali, per loro sono normali. Vedono e son vicini a Dio molto più di noi. Non esistono né egoismo, né invidia; non esistono le piccinerie a cui noi ci leghiamo. Vedo che posso dar qualcosa, ma ricevo molto di più. Non nego una certa generosità anche in noi italiani; i bimbi e noi viviamo solo con ciò che la provvidenza ci manda e molto riceviamo da chi ha seguito la nostra partenza.
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